A parte la prima macchina, ma se in Italia si potesse, questa potrebbe essere la mia prossima targa. Lo so che la capiranno in pochi. E chi la capisce, per favore, lasci un commento 😉
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Un piccolo aiutino:
# /bin/rm -rf .
Ecco una ricetta facile facile adatta anche ai principianti e di facile realizzazione. Bastano pochi ingredienti e un paese di beoti.
Inoltre, se sei fortunato, giornalisti moderni ti intervisteranno alla radio (mica Radio Popolare, Radio 24) e quando tu racconterai che sei entrato in Italia clandestinamente e ora hai il permesso omaggio ti faranno i complimenti e diranno (GIURO) “Beh, allora mi permetto di dirle -Benvenuto in Italia!-“.
Ovviamente del tuo ingresso clandestino non é politically correct parlare…
Cercatevi l’audio del GR delle 19 di radio 24.
La notizia é ripresa anche qui.
Una domanda, ma se un lavoratore italiano in nero denuncia il suo datore di lavoro cosa vince?
Secondo i pettegoli di Dagospia (ognuno ha le fonti che si merita 😉 ), Beppe Grillo non direbbe tutta la verità su di sè.
Le notizie giravano già da tempo su internet, ma adesso le ho trovate raccolte tutte in una sola pagina.
Va ricordato anche che sul Blog di Beppe Grillo non ci scrive il comico genovese di suo pugno, ma il tutto è gestito da una società di comunicazione, a cui Grillo ha dato delibera totale di azione
Ecco cosa dicono i “pettegoli”:
Quindi Beppe Grillo sarebbe un truffatore e ciarlatano ? Che sorpresa, da uno che è appena sceso in politica !
Ve ne siete accorti, vero ? Che è sceso in politica, intendo …
Ecco il link all’articolo completo.
Pensate pure che un programma cosi’ diffuso e cosi’ rappresentativo per mamma Microsoft debba necessariamente essere privo di evidenti bug…
Fidatevi, fidatevi pure delle sue celle e delle sue colonne…poi, cattivelli, provate a prendere la vostra calcolatrice e moltiplicate 850 per 77,1 . Fatto? Avete ottenuto 65.535? Bene, ora fate lo stesso con Excel 2007 e avrete come risultato 100.000!
Affidate pure i calcoli del vostro bilancio al foglio a quadretti di Redmond, siete in buone mani!
Già di per sè il fatto che un ex ministro faccia dei chilometri in autostrada contromano è deplorevole.
Ancor di più lo è il fatto che quando viene fermato dalla Polstrada, invece che la patente, mostri il tesserino di deputato SCADUTO.
Ma accampare la scusa che lo ha mostrato, perchè era l’unica tessera che ci stava nel suo POCO CAPIENTE PORTAFOGLIO è proprio un insulto all’umana intelligenza.
In un paese normale, si sarebbe dovuto dimettere anche dall’incarico di avvertitore di semaforo giallo, ma nella repubblica delle banane, basta una lettera di scuse su un giornale minore.
Ok, gli han sospeso la patente, gli han dato 3000 euro di multa, ma tanto sappiamo come vanno le cose qui da noi. Passato il polverone, via ai ricorsi, niente sanzione, e patente restituita. Scommettiamo ?
Ecco i link agli articoli:
Libero 22 Settembre 2007: L’ex ministro impazzito. Ricoperto di insultiLibero 23 Settembre 2007: Fine corsa per Burlando: Maximulta e niente patente per un anno
Dato che qualcuno mi ha ringraziato per la tastiera T9 del palmare, e dato che sono diventato matto per trovarlo anche io, volevo segnalare questo bellissimo programma Free (purtroppo non open source 🙁 ) che permette di fare il backup di tutta la messagistica del palmare.
Bella novità, direte … Si, bella novità, perchè se mi trovate un altro programma che permetta di fare il backup _E_ restore, soprattutto, degli SMS, vi ringrazio.
Inutile descriverlo, andate sul sito dell’autore DotFred, scaricatelo, copiatelo sul palmare e lanciatelo (il programma, non l’autore 😉 ). L’interfaccia è chiara, e permette di scegliere cosa backuppare e dove. Inoltre è possibile pianificare (mi veniva da dire schedulare, ma mi sono sforato di tradurlo) i backup giornalieri, naturalmente sulla Scheda di memoria 😉
Cliccate sull’immagine dell’articolo per vedere lo slideshow delle schermate.
No, non lo dico io, non voglio cambiare sesso.
Lo dice Simona Ventura, che annuncia di “voler tornare ai suoi seni (più piccoli) di prima.”
“Con le tette siliconate non mi sentivo a mio agio”, ha poi spiegato.
Mah … che dire ?
E intanto si muore di fame e di sete …
Non so se è vera, non mi interessa, ma la storiella è simpatica:
” Circa un mese fa, un italiano è entrato in una banca di New Yorke ha hiesto un prestito di 5.000 dollari.
Il funzionario chiede l’ovvia garanzia per concedere un prestito, così ‘italiano ha tirato fuori le chiavi di una Ferrari (la macchina era parcheggiata in strada di fronte alla banca).
Il funzionario accetta di ricevere l’auto come garanzia (N.B. il presidente della banca e i suoi funzionari si fanno quattro risate alle spalle di un Italiano che utilizza una Ferrari da 250mila dollari come garanzia di un prestito di 5mila dollari).
Un impiegato della banca parcheggia la Ferrarinel garage sotterraneo della Banca. Due settimane più tardi l’italiano ritorna, restituisce i 5mila dollari e paga gli interessi pari a 15 dollari e 41 centesimi.
Il funzionario gli chiede: “Gentile Signore, siamo veramente lieti per averla avuta come cliente, però, ci deve scusare: ” ..abbiamo assunto qualche informazione sul suo conto e ci siamo resi conto che lei è un
milionario, … ci chiediamo perchè lei si sia dato la pena di chiedere un prestito per 5 mila dollari”.
La risposta dell’italiano non si è fatta attendere: “Secondo lei dove posso trovare a New Yorkun posto dove parcheggiare per un mese la mia Ferrari per 15 dollari e 41 centesimi e sperare di ritrovarla al mio ritorno?!!!”
Ringrazio l’amico che me la ha mandata 😀
Cosi ha infatti stabilito in una recente sentenza la cassazione. Il dipendente che, come si suol dire, sputa nel piatto in cui mangia, è passibile di licenziamento in quanto «Rovinare l’immagine dell’impresa mina il rapporto di fiducia tra società e dipendente».
Decisione impopolare o meno mi trova assolutamente d’accordo! Non vi è nulla di peggio in un azienda di chi intenzionalmente sputa veleno su chi, con piu’ capacita’ ed intelligenza, ha saputo creare un business e non solo chiacchere.
Ovviamente questo non vuol dire accettare incondizionatamente ogni aspetto della propria azienda, vuol dire invece schierarsi contro quei figuri, presenti in ogni societa’, che sembrano far sport dello schierarsi sempre e comunque contro, nell’avvelenare il clima, nel demotivare i colleghi ripetendo in continuazione quanto l’azienda li sfrutti, quanto le direzioni siano incompetenti, quanto poco si venga retribuiti etc.
Non ti piace la tua azienda? Se non sai cogliere la sfida, vattene e smettila di disturbare chi vuole o deve lavorare.
Una volta tanto una dimostrazione di buon senso dalla Cassazione, che immagino avra’ ampia eco sulla stampa nei prossimi giorni.
Fonte